[Rubrica] Il punto di coach Zennaro - Attitudini...non solo al rimbalzo

13 ottobre 2012
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Il rimbalzo secondo me è sicuramente un’attitudine, ma diventa anche un obbligo, anche se differente, per tutti i giocatori. Logico poi che questo obbligo varia in base al tipo di squadra, campionato, livello eccetera.
“L’obbligo” di andare a rimbalzo però va allenato. Non possiamo pretendere che un giocatore, lungo o esterno che sia, vada sistematicamente a rimbalzo se non gli è mai stato spiegato come fare ed allenato in questo senso. E la cosa non è tanto ovvia. Mi spiego: purtroppo tutti noi, chi più chi meno, ha poco tempo a disposizione in palestra. In linea di massima abbiamo 3 allenamenti da un’ora e mezza (a volte due), in cui fare tutto. E non tutti hanno la fortuna di avere un’assistente. Devono quindi essere fatte delle scelte su quali aspetti curare maggiormente e quali, per forza di cose trascurare. E questo vale soprattutto per le categorie giovanili più piccole. Sicuramente in queste, non andiamo ad allenare sistematicamente la capacità di andare a rimbalzo; tutt’al più cercheremo di stimolare la mentalità in questo senso. Far capire che più rimbalzi prendo più possibilità ho di fare canestro è forse il segreto in tal senso.
Crescendo con l’età si comincia a lavorare su altri aspetti: collaborazioni, blocchi e situazioni varie (tenendo sempre conto del tempo che abbiamo a disposizione in palestra). Purtroppo i lavori specifici su taglia fuori e rimbalzo non sempre trovano spesso. Attenzione: non sto cercando scuse. Sto solo dicendo che questo aspetto del gioco molto spesso lo si allena solo in modo globale, tralasciando la fase analitica.
Per questi motivi credo che nelle cosi dette categorie minori, oggi il rimbalzo sia un obbligo per tutti, ma sono sicuramente favoriti i giocatori che hanno una loro attitudine a questo.
Ma come per il rimbalzo, possiamo fare lo stesso discorso per molti altri fondamentali del nostro bellissimo sport, dal tiro al passaggio, dalla difesa sulla palla a quella lontano dalla palla.
In finale direi che ogni allenatore dovrebbe lavorare per fare in modo che tutti i propri giocatori lavorino per sviluppare le loro “attitudini” migliori, senza tralasciare gli altri aspetti. Forse ho detto una banalità, ma credo che dare almeno una sicurezza ai propri giocatori, faccia sì che questi lavorino più serenamente e in modo più convinto su tutto il resto.

Guido Zennaro