[Rubrica] Il punto di coach Zennaro - La passione nel basket, dai ragazzi agli istruttori
Chi ha più o meno la mia età e ha iniziato a giocare nei primi anni 80, sarà sicuramente buon testimone del fatto che ogni momento era buono per ritrovarsi insieme al campetto per giocare o semplicemente per trovarsi e parlare del nostro sport preferito, di Magic Johnson o Larry Bird. Non si vedeva l’ora che arrivasse il sabato pomeriggio per la partita di campionato. E quando si aveva la fortuna di andare al Palaverde (o prima ancora alle Piscine) era una festa totale.
Ecco…la mia domanda è: nei giovani d’oggi, nei ragazzi che vediamo ogni giorno in palestra, c’è la stessa passione e lo stesso entusiasmo che avevamo noi?
Secondo me la risposta non è facile: io credo che quasi tutti i bambini che si avvicinano a qualsiasi sport siano spinti da curiosità, nata per i motivi più svariati. Provando nuove esperienze in campo poi questa curiosità può trasformarsi in passione così come potrebbe diventare noia. Un ruolo sicuramente fondamentale in questo processo lo assumiamo noi istruttori/allenatori. Il nostro ruolo è diventato sicuramente più importante rispetto a qualche anno fa. Ricordo quando ho iniziato a giocare io, nel lontano 1982 in quel di Pieve di Soligo. Ricordo ancora il mio primo coach: si chiamava Stringher, un omone (almeno io lo ricordo così) con un passato da giocatore in Serie A negli anni 70 a Asti. Solo sapere che aveva giocato in Serie A per me era motivo di credere ciecamente in quello che mi diceva.
Oggi forse non è così: ipotizziamo che una squadra di provincia come le nostre abbia un coach che abbia calcato i parquet di Serie A, magari anche da protagonista. Credo che i nostri ragazzini non ne sarebbero così impressionati. Purtroppo oggi tutto passa come fosse la cosa più normale del mondo. In questo senso dico che noi istruttori abbiamo un compito molto difficile: dobbiamo riuscire ad entusiasmare i nostri ragazzi ogni volta che entrano in palestra. E lo dobbiamo fare soprattutto da quando sono bambini.
Solo facendo in modo che il minibasket sia fatto a loro misura e facendo fare loro le più ampie esperienze possibili, e continuando su questa strada quando iniziano il loro percorso nel settore giovanile allora possiamo sperare di crescere poi giocatori appassionati che piuttosto di uscire dal campo si legherebbero al canestro.
Questa deve essere la nostra mission, eseguita con passione, capacità e conoscenza tecnica del gioco.
Credo fermamente che questa sia la base per formare i giocatori del futuro…..
Coach Guido Zennaro