NCAA...il basket più puro
Cari amici la stagione del basket che preferisco è partita!!
Da qualche giorno anche la NCAA ha aperto i battenti e la stagione del College Basket è cominciata. E’ cominciata con l’entusiasmo che ogni anno contagia da novembre ai primi di aprile un’intera nazione. Se ci pensate bene, non succede da nessuna parte del mondo che dei ragazzini dai 18 ai 22 anni vengano seguiti in questo modo. Sicuramente, durante il torneo finale nel mese di marzo, la famosissima March Madness (che quest’anno vivrà la sua 75° edizione), l’attenzione di tutti gli States è catalizzata sulle gesta di questi ragazzi. E’ come se da noi il paese si fermasse durante le finali del campionato Primavera di calcio….
Questa è la grande differenza tra lo sport statunitense e il nostro: li tutto parte dalla scuola, e frequentare un ateneo per 4 anni vuol dire appartenere a quella Università per tutta la vita. E proprio questo è il motivo per il quale il Torneo NCAA è il campionato più seguito degli Stati Uniti. E’ una questione di cultura: noi siamo distanti anni luce da questo mondo. L’atmosfera che si riesce a percepire guardando le partite in TV, ci fa solo capire lontanamente cosa possano provare i ragazzi che scendono in campo per tenere alto l’onore dei propri colori.
Poi c’è anche l’aspetto tecnico: il campionato NCAA è un laboratorio in piena regola. Ci potete trovare di tutto: da squadre che fanno della difesa a zona una religione, passando per altre che giocano in continua transizione o altre che ancora giocano basando tutto sul back door.
Altra cosa che personalmente mi fa impazzire è che ci sono squadre che fanno affidamento soprattutto sui loro giocatori senior (quelli del quarto anno) e altre che invece sono fondate su giocatori al primo anno (i freshmen). Spesso la differenza di età (4 anni) non si nota. E’ il caso della prima partita che ho avuto il piacere di vedere in settimana, Duke – Kentucky.
Per chi non lo sapesse, sono due tra le Università con il programma di basket più prestigioso. Kentucky University, i Wildcat, sono i campioni in carica, allenati da John Calipari, dispongono di una squadra dove i giocatori più importanti sono 4 ragazzi al primo anno che non hanno nessun timore riverenziale e una sicurezza di gioco che molti non arrivano ad avere per tutta la carriera.
Duke University, i Blue Devils, allenati dal famosissimo Mike Krzyzewski (coach di Team USA negli ultimi anni giusto per capirci), affidano le chiavi del comando a 3 Senior attorno ai quali gira e cresce tutta la squadra.
Partita bellissima, decisa solo nel finale in favore di Duke. Era solo un incontro di preseason in pratica, ma giocato al Georgia Dome di Atlanta davanti a migliaia di persone impazzite in un atmosfera da brividi.
C’è poco da dire, non avremo mai la loro cultura, ma forse, lavorando tutti nella stessa direzione qualcosina potremo anche ottenere. Forse è un sogno, o forse addirittura un’utopia, ma perché non provarci?
Tornerò sull’argomento….per me questo è basket allo stato puro…il mio preferito!!
Buone partite a tutti!!
Guido Zennaro